A livello normativo il nuovo Codice degli appalti (DECRETO LEGISLATIVO 18 aprile 2016, n. 50) che recepisce la DIRETTIVA 2014/24/UE del parlamento europeo e del consiglio del 26 febbraio 2014 sugli appalti pubblici incentiva e premia l’utilizzo di metodi e strumenti elettronici per la progettazione e realizzazione delle opere.
In particolare all’Art. 23 comma 13 si prevede che le Stazioni Appaltanti potranno chiedere l’uso del “BIM” per le nuove opere e i servizi di progettazione di importo superiore alle soglie comunitarie (5.225.000 euro per i lavori, 135.000 euro per i servizi e i concorsi di progettazione aggiudicati dalle amministrazioni governative, 209.000 euro per i servizi e i concorsi di progettazione aggiudicati dalle altre amministrazioni).
Naturalmente nel nuovo Codice si definiscono, sempre all’art. 23 comma 13, le caratteristiche che devono avere gli strumenti elettronici specifici:
- Si deve trattare di piattaforme interoperabili
- Occorre utilizzare formati di file aperti e non proprietari
Lo scopo è ovviamente quello di non limitare la concorrenza tra i fornitori di tecnologie.
L’uso dei metodi e strumenti elettronici, inoltre, può essere richiesto soltanto dalle stazioni appaltanti dotate di personale adeguatamente formato.
Il nuovo Codice appalti non prevede ancora l’obbligatorietà dell’uso del BIM, ma spinge all’utilizzo progressivo del BIM e degli strumenti elettronici di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture che diventeranno comunque obbligatori (si prevede che entro il 31 luglio 2016 sia adottato un decreto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, con cui saranno definiti modalità e tempi di progressiva introduzione dell’obbligatorietà dei suddetti metodi).
L’utilizzo di tali metodologie costituirà, inoltre, parametro di valutazione dei requisiti premianti.
BEST PRACTICE INTERNAZIONALI
In particolare la BS 1192:2007 è un codice professionale (Code of Practice) che norma, a livello generale, la produzione collaborativa di informazioni relative all'ambito dell'architettura, dell'ingegneria e delle costruzioni (Collaborative production of architectural, engineering and construction information.
Viceversa il relativo PAS 1192-2, muovendosi nel rispetto dei British Standard, è un documento pubblicato dal British Standard Industry ma sponsorizzato dal Construction Industry Council, il cui scopo è specificare i requisiti necessari al conseguimento del BIM livello 2.
In sostanza, il BS 1192:2007 è il cappello normativo sotto al quale i PAS 1192 espongono come raggiungere i propri obiettivi BIM rispettando le linee stabilite negli standard.
PAS al momento disponibili:
- PAS 1192-2:2013, Specification for information management for the capital/delivery phase of construction projects using building information modelling;
- PAS 1192-3:2014, Specification for information management for the operational phase of assets using building information modelling;
- PAS 1192-4, (non esiste): quello che si vede spesso indicato come PAS 1192-4 è in realtà un BS 1192-4:2014, Collaborative production of information Part 4: Fulfilling employer’s information exchange requirements using COBie;
- PAS 1192-5:2015, Specification for security-minded building information modelling, digital built environments and smart asset management.
Dal punto di vista della gestione e manutenzione dell’opera bisogna prendere a riferimento le “ISO 55000: Sistemi di gestione del patrimonio” che forniscono una panoramica generale sulla gestione patrimoniale e stabiliscono i principi e le terminologie corrette da adottare.
Per il regno unito il BSI British Standards ha pubblicato inoltre le “BSI PAS55: 2008 – Asset Management” in cui vengono definiti gli standards della buona gestione delle risorse. Esse trattano in modo integrato tutti gli aspetti del ciclo di vita: dal riconoscimento della necessità di avviare un progetto, all'acquisizione, costruzione, messa in servizio; l'utilizzo o il funzionamento dell’opera, la manutenzione, la ricostruzione, la modifica e/o dismissione finale.
UNI 11337 Edilizia e opere di ingegneria civile «Gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni»
Arriva finalmente la norma Italiana sul BIM. La norma sarà così strutturata:
Parte 1 - Modelli, elaborati e oggetti informativi per prodotti e processi (sostituisce UNI 11337:2009)
Parte 2 - Criteri di denominazione e classificazione di modelli, prodotti e processi
Parte 3 - Modelli di raccolta, organizzazione e archiviazione dell’informazione tecnica per i prodotti da costruzione (schede informative digitali per prodotti e processi)
Parte 4 - Evoluzione e sviluppo informativo di modelli, elaborati ed oggetti
Parte 5 - Flussi informativi nei processi digitalizzati
Parte 6 - Esemplificazione di capitolato informativo
Parte 7 - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza per le figure coinvolte nella gestione digitale dei processi informativi
Parte 8 - Organizzazione delle figure coinvolte nella gestione digitale dei processi informativi
Approvata in via definitiva la Norma UNI 11337:2017 – parti 1, 4, 5 e 6 la prima norma italiana sulla gestione digitale dei processi informativi delle costruzioni.
Il lavoro svolto da UNI/CT 033/GL 05 “Codificazione dei prodotti e processi in edilizia” costituisce una profonda revisione e ristrutturazione di una preesistente norma UNI (UNI 11337:2009 e UNI 11337-3:2015).